HUMAN TECHNOPOLE: IL NUOVO HEADQUARTERS

Concorso internazionale di progettazione “Human Technopole: il nuovo HEADQUARTERS” per la realizzazione del nuovo Edificio della Fondazione HT, situato a Milano, ex area Expo 2015, ora denominata MIND – Milano Innovation District.

CREDITI
Committente: AREXPO S.P.A.
Luogo: MILANO
Superficie: 50.000 mq
Project: MOSAE srl
Team: Michele Maddalo, Alice Brugnerotto, Maria Miranda, Enrico Carera
Collaborators: Stefano Monaco, Gianluca “Jazz” Manciola, Alex Fernández

L’impianto urbanistico del Campus si inserisce all’interno della maglia regolatrice generata da Cardo e Decumano, rimanendo all’interno dei limiti di rispetto e degli allineamenti assegnati, facendo proprie le previsioni per la “green city” di MIND.

Il Common Ground è una superficie esclusivamente pedonale e ciclabile, tutti i flussi anche quelli dei futuri veicoli elettrici previsti dal Master Plan sono segregati all’attuale livello di campagna.

Quello che il Master Plan di MIND chiama “piano terra […] progettato per essere il luogo di incontro, scambio ed interazioni dei diversi abitanti del sito, uno spazio totalmente aperto alla cittadinanza, un sistema di corti pubbliche e semi-pubbliche permetterà una nuova permeabilità e nuove tipologie di spazi e di usi” e quindi tutte le attività ad esso connesso vengono infatti portati a quota +7.50m con una serie di rampe, terrazzamenti e scale (e ovviamente ascensori per le persone con disabilità) con lo scopo di curvare lo spazio del Decumano verso Palazzo Italia attraverso il Common Ground, bypassando in quota le aree tecnologiche esistenti e della nuova viabilità di servizio alle attività di ricerca.

Il Common Ground guadagna superficie verde presentandosi come un continuum di passeggiate fresche ed ombreggiate che serve gli ingressi del nuovo edificio e attraversando il Campus conduce a Palazzo Italia.

Quello che attualmente è il retro dell’edificio Cardo N-O con i depositi per le bombole di gas tecnici, diventa l’asse centrale del Campus; la nuova piastra circoscrive l’area dei bombolari, ricalcando il tracciato delle distanze di sicurezza, con una terrazza immersa nelle chiome degli alberi da frutta sottostanti; gli spazi comuni della Imaging Facility si affacciano con grandi vetrate su questo sottobosco.

Il nuovo edificio che ospita tutte le attività di ricerca è posizionato lungo il confine ovest dell’area del Campus, occupando tutto il volume disponibile: grazie ad un gioco compositivo di pieni e vuoti le superfici previste rientrano all’interno di quelle massime disponibili.

Il servizio di mensa è posizionato nel baricentro del Campus in modo che tutto il personale dello HT possa usufruirne senza troppi disagi.

La presenza di edifici di servizio in posizione centralizzata all’interno dell’impianto urbanistico dell’area del Campus ha reso necessario lo studio di una strategia di connessione alternativa. Posizionando l’edificio principale lungo il bordo ovest dell’area di intervento, si presenta la possibilità di realizzare un collegamento verde che porta il Decumano in diretto collegamento con palazzo Italia. Questo nuovo asse verde, superando in quota gli edifici di servizio, diventa quindi percorso fondamentale e connettivo tra tutti gli edifici del Campus, collegati tramite percorsi in quota, rampe e gradinate. Questi luoghi diventano occasione di sosta, di incontro, di sport, di arte e di cultura, fruibili e accessibili.

La superficie della corte interna del nuovo edificio è anch’essa liberamente fruibile dagli utenti del Campus essendo parte integrante del parco senza soluzione
di continuità: è un’area che offre una superficie pavimentata superiore rispetto a quella esterna. Grazie all’altezza dell’edificio e alla presenza di vasche d’acqua
sarà sempre molto fresca e piacevole da frequentare durante i mesi più caldi. In corrispondenza del fronte ovest di Palazzo Italia, è prevista un’ulteriore porzione di parco rialzato, collegata al piano di campagna mediante una rampa elicoidale già studiata per essere idonea alla salita di autovetture in caso di riconversione dell’area verde a porti auto. La superficie della piastra è dolcemente ondulata con piccoli rilievi erbosi e cespugli, alternata a zone pavimentate, attrezzate con sedute e ombreggiate con pensiline fotovoltaiche.

Il nuovo edificio è organizzato su 14 livelli fuori terra; ciascun livello è organizzato attorno ad un ballatoio che gira attorno ad un vuoto centrale; al primo livello funziona come una corte pubblica che fa parte a tutti gli effetti del Campus.

Il ballatoio è più ampio in alcuni punti, come ad esempio negli angoli, per dare maggiore spazio, comfort e visibilità agli utenti; ad ogni livello la cadenza regolare dei laboratori viene spesso interrotta da piccoli spazi di servizio per il relax, l’attesa e la socializzazione.

Ogni livello è servito da due vani scala dotati all’interno di scale a doppia rampa e doppia uscita di sicurezza: nello stesso vano scale ci sono quindi 2 rampe di scale compartimentate tra di loro, in modo da raddoppiare il carico di persone in fuga per ogni struttura verticale.

In copertura lo “Spazio del Cosmo” un ambiente dedicato alla meditazione su di sé e al cosmo intero, un ventre sferico, buio e silenzioso, all’interno del quale è possibile riposare i sensi, ascoltare musica, concentrarsi sul proprio respiro, dare un’occhiata al cosmo con un proiettore planetario, fare esperienze vertiginose con un proiettore 3D,imparare e condividere, …

La struttura a telaio, una regolare maglia di 5m X 5m X 5m, consente di poter configurare gli spazi interni in maniera pressoché libera – dato che le pareti non hanno funzione strutturale – garantendo al contempo la possibilità di utilizzare elementi divisori di diversi materiali a seconda delle esigenze che potrebbero mutare nel corso del tempo. Questa modularità si riflette anche su arredi e finiture: la possibilità di utilizzare elementi standard garantisce un notevole risparmio sia in termini economici, sia per quanto riguarda la rapidità di installazione, manutenzione e aggiornamento.

Il layout planimetrico, quindi, potrà essere modificato in qualsiasi momento e con una spesa fortemente ridotta se confrontata con modifiche su organismi architettonici non modulari. L’ottimizzazione dello schema distributivo è stata studiata per consentire, grazie agli spaziosi collegamenti e alle generose aperture, una efficiente logistica interna, sia per quanto riguarda le forniture ordinarie, sia per quanto riguarda le attività svolte e il trasporto di strumentazione e rifornimenti ingombranti. Raggi di curvatura, allineamenti delle aperture, accessibilità e distribuzione dei montacarichi, sono strutturati per far fronte alle
più diverse esigenze.

Le tecnologie impiegate saranno, fatta eccezione per il basamento dell’edificio, esclusivamente a secco, mediante l’impiego di carpenteria lignea, cartongesso, divisori in vetro etc. Tale flessibilità non si limita agli spazi interni dell’edificio: la struttura a telaio, infatti, mantiene la sua regolarità per tutto lo sviluppo del corpo di fabbrica, facciate comprese. Di conseguenza, le stesse pareti perimetrali – in realtà singoli elementi di tamponamento basati sul modulo 5 X 5, possono essere spostati al variare delle esigenze, modificando la configurazione degli spazi aperti e la composizione dei prospetti.

L’articolazione volumetrica, la scelta dei materiali e l’orientamento dell’edificio scaturiscono sin dal principio dall’intreccio di esigenze e opportunità, criticità e soluzioni. L’idea progettuale evolve accordando questi due principi e ispirandosi alla ricerca di sistemi e tecnologie efficaci e all’avanguardia.

L’involucro dell’edificio è stato progettato per rispondere ai più alti standard in termini di isolamento termico con l’impiego di materiali di origine prevalentemente naturale e che favoriscono la traspirazione. In funzione dell’esposizione dei fronti e delle funzioni interne da ospitarsi sono state adottate strategie di mitigazione dell’irraggiamento solare nella stagione estiva e in particolare l’intero fronte sud è dotato di un’ampia terrazza che -grazie al profondo aggetto – consente di beneficiare degli apporti gratuiti nella stagione invernale e impedire l’irraggiamento nella stagione estiva. I fronti est ed ovest sono composti a partire dalle esigenze presenti con uno sguardo al futuro. La modularità degli elementi di facciata permette infatti, anche nell’ottica dell’evoluzione delle esigenze, di poter scegliere, per ciascun modulo, tra tre diverse configurazioni:

• Serra solare con pannello esterno fotovoltaico trasparente a base di gel di silicio e tenda termoriflettente interna. La serra è dotata di sistema di microventilazione per la protezione dal surriscaldamento della superficie interna

• Loggia a ridotta profondità con supporto metallico per la coltivazione di essenze rampicanti

• Loggia a maggiore profondità con “vasapetto”: vaso parapetto per la coltivazione di essenze ornamentali dotato di sistema di raccolta, filtraggio e fitodepurazione delle acque meteoriche

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