CARSTEN HÖLLER

CREDITI
Artista: Carsten Höller
Mostra: “Doubt”
Dove: Milano
Anno: 2016
Progettazione e Sicurezza: MOSAE s.r.l.
Team:Michele Maddalo, Alice Brugnerotto. Special consultant Stefano Monaco

Carsten Höller è un artista tedesco nato a Bruxelles nel 1961. Inizialmente ha studiato scienze agrarie e ha conseguito un dottorato in fitopatologia (con una tesi sulla comunicazione olfattiva tra gli insetti) prima di dedicarsi completamente all’arte. Questa formazione scientifica ha influenzato profondamente il suo approccio artistico.

Höller è noto per le sue installazioni interattive e sperimentali che sfidano le percezioni e la realtà. Le sue opere spesso includono elementi ludici e immersivi, come scivoli giganti, funghi sovradimensionati e vasche di deprivazione sensoriale. Un esempio famoso è “Test Site” (2006) alla Tate Modern di Londra, dove i visitatori potevano scendere da scivoli enormi,  che rimandano ad una perdita d’orientamento, una metafora di uno spostamento inconscio, oltre che ad essere un mezzo di trasporto eco-compatibile. Un’altra opera notevole è “Upside Down Mushroom Room” (2000), che crea un’esperienza disorientante appendendo funghi giganti al soffitto e che si interroga sulla visione del mondo, installazione permanente dal 2018 a Fondazione Prada a Milano.

Il pensiero di Höller si concentra sull’interazione attiva del pubblico, spesso mettendo i visitatori al centro di esperimenti che sembrano scientifici. Il suo approccio sfuma i confini tra arte e scienza, rendendo le sue opere sia intellettualmente stimolanti che divertenti.

Doubt [aprile-luglio 2016] Milano

La mostra di Carsten Höller intitolata “Doubt” tenutasi a Milano dal 7 aprile al 31 luglio 2016, ha presentato oltre venti opere, sia storiche che nuove produzioni, disposte lungo due percorsi speculari e paralleli che richiedevano la partecipazione sensoriale del pubblico. Sono i visitatori a poter scegliere come affrontare la mostra e quale percorso intraprendere.
Alcune delle opere più notevoli esposte includevano:

“Y” (2003): Un’installazione formata da numerose lampadine che si accendono a intermittenza, ponendo il dubbio sulla direzione da scegliere;
“Upside-Down Goggles” (1994 – in corso): Occhiali che invitano il pubblico a vedere il mondo capovolto;
“Two Flying Machines” (2015): Macchine che permettono di sperimentare la sensazione del volo;
“Double Carousel” (2011): Una giostra per adulti che provoca sentimenti di euforia e stupore;
“Two Roaming Beds (Grey)” (2015): Due letti che si muovono ininterrottamente nello spazio espositivo, permettendo ai visitatori di trascorrere un’intera notte all’interno della mostra.

La mostra ha giocato con le coordinate spaziali e temporali del luogo espositivo, sviluppando un viaggio tra simmetria, duplicazione e ribaltamento.

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