CREDITI
Artista: Rosa Barba
Mostra: “From Source to Poem to Rhythm to Reader”
Dove: Milano
Anno: 2017
Progettazione e Sicurezza: MOSAE s.r.l.
Team: Michele Maddalo, Alice Brugnerotto, Anna Colombo, Stefano Monaco
Rosa Barba, nata nel 1972 ad Agrigento, Italia, è un’artista visiva e cineasta conosciuta per l’uso del medium del film e della sua materialità per creare installazioni cinematografiche, sculture e pubblicazioni. Attualmente vive e lavora a Berlino, Germania.
Il suo lavoro si colloca tra diverse dicotomie: permanente e impermanente, reale e immaginario, obsoleto e moderno, concettuale e concreto, alieno e familiare. Le sue opere spaziano dai film alle sculture, dalle installazioni alle performance dal vivo, al testo, al suono.
Negli ultimi anni, Barba è stata colpita dalle affinità tra astronomia e cinema. A suo avviso, sia il cinema che l’astronomia dialogano con lo spazio della luce, del tempo e del concetto di distanza. Questo interesse si riflette nelle sue opere, come “Drawn by the Pulse”, una scultura cinetica muta di 35mm che unisce ricerche astronomiche e tecniche cinematografiche.
In “Language Infinity Sphere”, l’artista prosegue la ricerca semantica sul linguaggio, creando un testo frammentato che si fissa sulla tela. Questo lavoro rappresenta una ribellione contro la rarefazione del linguaggio contemporaneo.
Le sue opere sono state esposte in gallerie e musei internazionali, tra cui il MoMA di New York, il MAXXI di Roma, il MALI di Lima, il Depot Museum Boijmans di Rotterdam, il Centre Pompidou di Parigi e la Tate Modern di Londra. Barba ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Calder Prize nel 2020 e il Premio Internazionale per l’Arte Contemporanea della Fondazione Prince Pierre de Monaco nel 2015.
From Source to Poem to Rhythm to Reader [maggio-ottobre 2017] Milano
La mostra di Rosa Barba all’HangarBicocca, intitolata “From Source to Poem to Rhythm to Reader”, è stata un progetto espositivo che ha raccolto quattordici opere dell’artista realizzate dal 2009. Tra queste, vi erano film in 35 e 16mm, sculture cinetiche e interventi site-specific. L’esposizione ha creato un dialogo intenso tra le opere e l’ambiente industriale dello spazio espositivo.
I cinque film presentati, inediti in Italia fino a quel momento, includevano “The Empirical Effect” (2009), un’indagine sul paesaggio del Vesuvio, e i due lavori più recenti di Barba: “Enigmatic Whisper” (2017), girato nello studio dell’artista Alexander Calder, e “From Source to Poem” (2016), una narrazione audiovisiva densamente stratificata. Quest’ultimo film è stato realizzato nel centro di conservazione audio-video della Library of Congress a Culpeper, Virginia, il più grande archivio multimediale al mondo.
La mostra ha offerto una riflessione sulle qualità poetiche del paesaggio naturale e umano, sui luoghi come archivio della memoria e ha messo in discussione il concetto di tempo lineare. Attraverso le sue opere, Barba ha esplorato la realtà come un’invenzione, generata dall’interpretazione individuale di eventi reali, giocando con l’idea che ogni scena potesse avvenire nel futuro così come nel passato.
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