CREDITI
Artista: Eva Kot’átková
Mostra: “The Dream Machine is Asleep”
Dove: Milano
Anno: 2017
Progettazione e Sicurezza: MOSAE s.r.l.
Team: Michele Maddalo, Alice Brugnerotto, Estefania Eekhout, Stefano Monaco
Eva Kot’átková è nata il 1 settembre 1982 a Praga. Si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Praga e ha proseguito gli studi al San Francisco Art Institute. La sua installazione Asylum è stata inclusa nella Biennale di Venezia del 2013. Il suo lavoro è stato esposto alla Triennale del New Museum 2015 e al Metropolitan Museum of Art di New York. Ispirato dal surrealismo, il distintivo vocabolario artistico di Eva Koťátková unisce scultura, testo e performance. Come metafora della civiltà moderna, il suo lavoro ampio illustra sogni, aspettative e affronta le ansie reciproche vissute principalmente da bambini, anziani e animali – i cosiddetti deboli della società per indicare la fragilità del soggetto di fronte alle strutture mantenute. Esplora ulteriormente la relazione tra la sfera privata e personale da un lato e la sfera pubblica e autoritaria dall’altro e la loro relazione antagonista che implica e mette costantemente in discussione una sublime critica istituzionale sotto la superficie.
The Dream Machine is Asleep [Febbraio-Luglio 2018] Milano
La sua mostra personale “The Dream Machine is Asleep” è un progetto inedito e immersivo dove opere esistenti sono affiancate a nuove produzioni, tra installazioni, sculture, oggetti fuori scala, collage e momenti performativi. Partendo dalla visione del corpo umano come una macchina, un grande organismo il cui funzionamento necessita di revisioni, rigenerazione e riposo, e dall’idea del sonno come momento in cui attraverso i sogni si creano nuove visioni e mondi paralleli, la mostra esplora le nostre proiezioni e i pensieri più intimi, le ansie e il disorientamento del vivere contemporaneo.
Al centro di “The Dream Machine is Asleep” è l’omonima installazione, un gigantesco letto alla cui base è presente quello che l’artista definisce un ufficio per la creazione di sogni. Con questo lavoro Eva Kot’átková prosegue la sua ricerca sui sistemi che regolano la nostra vita, contrapponendo loro immagini provenienti dall’universo infantile per supplire alla mancanza o alla perdita di immaginazione.
Per accedere allo spazio espositivo i visitatori sono invitati ad attraversare l’opera Stomach of the World (2017), un’allegoria del mondo, descritto come un organismo caotico che alterna processi di assimilazione famelica, a momenti di stasi, di empatia o di scontro tra i suoi abitanti, a fasi di controllo, digestione, espulsione e riciclo delle “scorie” prodotte, ovvero le fobie e gli stati d’ansia. L’opera, composta da un video presentato all’interno di un’installazione percorribile dai visitatori e che assume la forma del disegno stilizzato di uno stomaco, si avvale di protagonisti e immagini presi dal mondo dell’infanzia e della mitologia.
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