CREDITI
Artista: Cerith wyn evans
Mostra: “…the Illuminating Gas”
Dove: Milano
Anno: 2019
Progettazione e Sicurezza: MOSAE s.r.l.
Team: xxx
Cerith Wyn Evans è un artista concettuale, scultore e regista nato nel 1958 a Llanelli, Galles. Ha studiato alla Saint Martin’s School of Art e successivamente al Royal College of Art di Londra sotto la guida di John Stezaker.
Negli anni ’80, Wyn Evans ha iniziato la sua carriera come regista di film sperimentali e video musicali, collaborando con artisti come The Smiths e Throbbing Gristle. Verso la fine degli anni ’80, ha ampliato il suo lavoro includendo sculture, installazioni e fotografie, utilizzando materiali diversi come fuochi d’artificio, lampadari, luci al neon e piante.
Le sue opere sono state esposte in importanti musei e gallerie internazionali, tra cui la Tate Britain, la Biennale di Venezia, Documenta a Kassel e il MIT Visual Arts Center di Boston. Nel 2018, ha vinto il prestigioso Hepworth Prize for Sculpture.
Esplora profondamente i temi della comunicazione, della percezione e della trasformazione. Il suo lavoro si concentra sull’idea di “elasticità” dell’esperienza, cercando di creare opere che possano trasformare la percezione dello spettatore attraverso l’uso della luce, del suono e del linguaggio.
Evans è noto per rompere con le forme tradizionali di comunicazione, aprendo la strada a espressioni originali e spesso inaspettate, profondamente influenzate dalla letteratura, dalla musica e dalla filosofia. Le sue installazioni luminose, come i lampadari e le luci al neon, non sono solo visivamente affascinanti, ma trasmettono anche messaggi complessi attraverso codici come il Morse.
…the illuminating Gas [ottobre-febbraio 2020] Milano
La mostra intitolata “…the Illuminating Gas”, si è tenuta dal 31 ottobre 2019 al 26 luglio 2020 a Milano. È stata la più grande mostra mai realizzata dall’artista e ha presentato una selezione di ventiquattro opere, tra cui sculture storiche, installazioni monumentali e nuove produzioni, tra cui:
“Forms in Space…by Light (in Time)” (2017) – Una configurazione di luci al neon che crea una coreografia di forme nello spazio;
“StarStarStar/Steer (totransversephoton)” (2019) – Un’opera realizzata appositamente per la mostra, che utilizza luci e ombre per trasformare lo spazio espositivo;
“Neon Forms (after Noh)” (2015-2019) – Una serie di sculture al neon ispirate ai gesti del teatro giapponese Noh;
“Firework Texts” – Installazioni che utilizzano fuochi d’artificio per creare testi luminosi.
La mostra è stata concepita come una composizione armonica di luce, energia e suono, offrendo ai visitatori un’esperienza sinestetica unica. Le opere di Wyn Evans esplorano la percezione, il linguaggio e la comunicazione, utilizzando materiali effimeri come la luce e il suono. Tra le opere esposte, vi erano installazioni che trasformavano lo spazio espositivo in una scenografia complessa e suggestiva, ispirata a vari campi come la letteratura, la musica, la filosofia e la scienza.
Il percorso espositivo si apre con sette imponenti colonne luminose che si elevano quasi fino al soffitto, occupando tutto lo spazio con una complessa sequenza di luci. L’opera “starstarstar/steer” è realizzata da numerose lampade a led disposte a formare cilindri di varie altezze, come una partitura, in cui le colonne si illuminano a ritmo alterno, secondo un impulso luminoso che rivela e nasconde la struttura stessa, intensificandosi o dissolvendosi lentamente. Ognuna si illumina indipendentemente passando da uno stato di traslucenza a una condizione di luminosità così forte da rendere la visione dell’opera quasi impossibile. Quando la luce lentamente si affievolisce, le colonne diventano trasparenti e gli spettatori possono intravedere i materiali di cui sono composte (cavi, trasmettitori, led e l’armatura metallica che sorregge ogni elemento).
Nelle versioni precedenti, l’opera è stata realizzata con lampade a luce incandescente, oggi non più in produzione e dunque testimonianza indiretta di come la nostra società produca oggetti di per sé obsolescenti.
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